Ottica Rolin

La cataratta: cos'è, come riconoscerla e come si risolve

Ivan Meli
Settembre 28, 2023

La cataratta è l’opacizzazione della lente che noi abbiamo all’interno dell’occhio: il cristallino. Con l’aumento dell’età anche il cristallino invecchia con conseguenze come l’opacizzazione, l’indurimento e l’ingiallimento. Ed è proprio quando l’opacizzazione raggiunge il suo apice che si può parlare di cataratta.

I sintomi e le conseguenze dipendono molto dalla tipologia di cataratta, perché in funzione della parte di cristallino che si opacizza ne abbiamo di vari tipi:

  • La cataratta nucleare: questa è la tipologia che va a inficiare maggiormente la visione perché la perdita di trasparenza è proprio al centro del cristallino;
  • La cataratta corticale: coinvolge invece la parte più esterna e periferica del cristallino, è quindi meno impattante sulla visione rispetto alla prima e può svilupparsi anche a seguito di un trauma;
  • La cataratta sottocapsulare posteriore: colpisce solo la parte posteriore del cristallino ed è tipica di chi ha fatto a lungo uso di cortisone in collirio o per via generale;

Ci sono casi però in cui la cataratta compare già in età giovanile, questa può essere causata da problemi di metabolismo come il diabete mellito o da malattie dermatologiche; altri casi critici sono quelli in cui compare nei primissimi anni di vita o è già presente alla nascita (cataratta congenita), interferendo così con lo sviluppo della funzione visiva e portando a conseguenze gravi per l’intero sistema visivo.

Il sintoma primario legato a questa patologia è la progressiva perdita della vista, una volta che l’opacizzazione del cristallino si scatena in quantità elevata possono insorgere altri sintomi come elevata sensibilità alla luce, riduzione della visibilità di notte, diminuzione del contrasto delle immagini e vista appannata. Importante è ricordare che la cataratta non provoca dolore, non ha quindi un campanello d’allarme ben evidente.

Al giorno d’oggi, l’unica cura per la cataratta è l'intervento, per nulla invasivo o doloroso e con un tempo di recupero davvero breve (circa 24 ore). In passato si agiva tramite chirurgia classica mentre oggigiorno si utilizza una tecnica laser che è in grado di frammentare e aspirare completamente il cristallino venendo poi sostituito con una lente intraoculare artificiale scelta accuratamente per ciascun occhio che, in casi rari, può anche compensare il difetto visivo della presbiopia.

Non sempre però è consigliato operare, l’aspetto che viene considerato è ovviamente la qualità della vista, che quando non è più sodisfacente per il soggetto richiede l’operazione. È però sconsigliato operare sotto i 40 anni d’età perché con l’intervento viene meno la capacità di accomodare, ossia la capacità di vedere a fuoco a tutte le distanze.

Una complicanza della cataratta è la cataratta secondaria: spesso successivamente a un’operazione di cataratta il sacco contenente il cristallino artificiale si opacizza, bisogna dunque procedere con una seconda operazione molto semplice, che viene spesso eseguita ambulatorialmente, per risolvere la problematica.

In conclusione, è quindi necessario rivolgersi a specialisti se si nota una diminuzione del visus o altri sintomi che possono essere associati alla cataratta per valutare il miglior metodo di azione.

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