Come abbiamo ampiamente spiegato nel nostro articolo chiamato “La presbiopia: cos'è e come correggerla”, con l'avvento della presbiopia viene meno la capacità accomodativa del cristallino e la prima diretta conseguenza è proprio una visione sfuocata a distanza prossimale.
Se in passato un semplice occhiale da lettura poteva bastare per risolvere quasi tutti i nostri problemi, al giorno d'oggi, dove la vita è molto più rapida e l'uso dei device tecnologici è diventato un'attività quotidiana, abbiamo bisogno di un occhiale più agile e dinamico, che ci possa consentire una visione naturale a 360°.
Un'analisi statistica mondiale ha rilevato che una persona in media trascorre 6 ore e 57 minuti della sua giornata davanti ad uno schermo, divisi abbastanza equamente tra smartphone e computer. Questo vale sia per i più giovani, che per gli adulti, andando così a includere anche tutte quelle persone che rientrano nella fascia dei presbiti.
Un'importante caratteristica delle presbiopia è che il cristallino perde la sua capacità di curvarsi, caratteristica che permette la messa a fuoco a ogni distanza; per compensare ciò viene utilizzata una lente positiva che, dipendentemente dal suo potere diottrico, va a rigenerare la visione a fuoco a una singola e specifica distanza.
Ciò significa che per vedere perfettamente a fuoco a tutte le svariate distanze bisognerebbe avere una quantità infinita di occhiali con un potere positivo che, man mano riduco la distanza di visione, aumenta. Ovviamente, è impensabile come soluzione.
Si è così creata una lente specifica: la lente progressiva. Questa è una lente multifocale, ossia con una variazione di potere diottrico all'interno di una singola lente. Di fronte alla pupilla viene posizionato il potere necessario per la visione nitida da lontano, quando l'accomodazione è già di natura nulla, e grazie all'utilizzo di vari prismi viene creato un vero e proprio canale di progressione in cui il potere aumenta gradualmente fino al raggiungimento del potere necessario per la lettura alla distanza prossimale nella zona più inferiore della lente.
Le lente occupazionale, o office, è una lente progressiva ricalcolata specificatamente per consentire una perfetta visione dalla media distanza, al vicino. Spesso, viene automatico pensare che la distanza che teniamo davanti al computer sia un mero vicino, ma in realtà è maggiore rispetto alla distanza di lettura. Di norma la distanza di lettura è circa 40 centimetri, mentre la distanza di lavoro al computer è già un 60-70 centimetri. È intuibile pertanto che per la lettura e per l'uso del computer necessito di due correzioni diverse perché l'occhiale con cui vedo bene da vicino è troppo forte per essere usato davanti al computer e viceversa.
Con la lente occupazionale, invece, si è in grado di avere una visione a fuoco da una distanza di 1-2 metri (per poter così avere un agio di visione che comprende tutta la scrivania davanti a me) fino a una distanza prossimale di circa 40 centimetri per garantirmi una perfetta visione anche a distanza di lettura.